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      E con pregarla a darmi segno di ricordarsi della nostra antica amicitia con qualche occasione dove io possa servirla, le bacio le mani, come la prego anco a fare in mio nome al gentilissimo Mons.or Gualdo. Che N. S. Iddio le conceda ogni contento.
     
      Di Praga, li 19 di Luglio 1610.
      Di V. S. Ill.re et Ecc.maAff.mo Ser.re
      Giuliano Medici.
     
      Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Honorandissimo,
      Il Sig.or Galileo Galilei, Matematico nello Studio di Padova.
      In Padova.
     
     
     
      363**.
     
      ORSO D'ELCI a BELISARIO VINTA in Firenze.
      Madrid, 22 luglio 1610.
     
      Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 4941. - Autografa.
     
      .... Il Sig.r Galileo Galilei, del quale V. S. Ill.ma mi fa mentione nella sua lettera de' 23 di Maggio(818), non mi ha inviato quelle sue dimostrationi matematiche: et se egli in nessun tempo si varrà del mezzo mio per farle vedere in questa Corte, io m'ingegnerò di farlo restar sodisfatto, et specialmente farò che le veda et le consideri il S.r Contestabile et il Conte di Salinas, che sono i più eruditi cavalieri che siano oggi qua....
     
     
     
      364.
     
      GALILEO a [COSIMO II, Granduca di Toscana, in Firenze].
      Padova, 23 luglio 1610.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 50. - Autografa.
     
      Ser.mo Sig.re mio Sig.r Col.mo
     
      Ancorchè io sia in brevi giorni per poter presenzialmente far questo uffizio debito di congratulazione con V. A. S. per la nascita del S. Principe novello, tutta via quel gaudio universale et eccessivo che per la nuova del felicissimo parto ingombra i petti di tutti i suoi devotissimi vassalli, non ha potuto lasciarmi la lingua et la penna in silenzio, sì che io non corra a dar segno all'A. V. S. dell'immensa allegrezza che ho sentita et sento per la grazia singolare conceduta dalla Divina Sapienza et Bontà al suo fortunatissimo Stato, con l'assicurarlo doppiamente, e nella giovinezza dell'A. V. et nella succedente prole, di volergli continuare il più soave et benigno governo, che in qualsivoglia più avventurosa etade si sia ritrovato in terra.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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