Hebbero forza non piccola di risvegliarlo l'allegrezze universali del nato Principe; onde la mattina subito fece l'inclusa canzonetta, con l'altra ode a Madama Ser.ma Le mando per hora queste due, col sonetto di partenza al S.r Gio. Bat.a(821), per essere l'ultime opere sue e non sapendo che parte scermi d'ottave in questo nuovo poema, essendovene in tanti luoghi delle ammirabili assolutamente, come dicon molti, e tutti se si riguarda al componitore. Se vorrà altro, accenni, chè i cenni di V. S. Ecc.ma mi saranno in questa et in ogn'altra occasione, dove io habbia ventura di servirla, espressi comandamenti, gloriandomi di vivere obbligatissimo alla sua cortesia, et havendo particolare ambitione d'esser tenuto per servitor non discaro, e non inutile al tutto, di persona tanto ammirabile, sì come per tale il S.r Gio. Bat.a ama et honora V. S. Ecc.ma, che con la felicità del suo divino ingegno honorando tanto questa patria nobilissima, fa stupire con la fama delle sue maraviglie tutt'Europa.
Baciole con devoto affetto la mano; e dalla divina Bontà, per benefitio universale, per gloria sua e per contento di tanti suoi amici e servitori, le prego lunghezza di vita et ogni prosperità più desiderabile.
Di Firenze, il dì 24 di Luglio 1610.
Di V. S. Ecc.maAff.mo et Obblig.mo Ser.re
Gio. Ciampoli.
Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Padova.
366*.
FRANCESCO MARIA DEL MONTE a GALILEO in Padova.
Roma, 24 luglio 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 41. - Autografa la sottoscrizione.
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