382.
GALILEO a [BELISARIO VINTA in Firenze].
Padova, 20 agosto1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. IV, car. 51. - Autografa.
Ill.mo Sig.re et Pad.ne Col.mo
Sono hor mai, per la Dio grazia, vicinissimo all'essermi sviluppato di mille e mille intrighi, li quali era necessario che avanti la mia partita di qua fussero sciolti et spediti. La prossima settimana invierò miei arnesi a Venezia per consegnarli al condottore, et il primo o secondo di 7mbre, piacendo al Signore, mi metterò in viaggio per cotesta volta, et in carrozza mi condurrò sino a Bologna; il resto del cammino, non comportando la mia indisposizione che io lo possa fare per sì lunga e faticosa strada a cavallo, supplico V. S. Ill.ma ad impetrarmi dal Ser.mo nostro Signore tanto favore et honore, che io possa farlo in una delle sue lettighe, sì come più altre volte ho fatto: di che a S. A. S. et a V. S. Ill.ma terrò obligo particolare. Sono per arrivare a Bologna alli 5 di Settembre, dove alloggerò col S. Magini, Matematico di quello Studio, convenendomi trattar seco di molti particolari scrittimi da diverse parti d'Europa sopra li nuovi pianeti, li quali hanno promossa tra gl'huomini tanta confusione, ma tutto in fine, per grazia divina, a esaltazione et a grandezza di un tanto scoprimento. Séguito di fare le loro osservazioni, vedendosi adesso nell'aurora benissimo.
Otto giorni sono ricevei da i SS.i Mannelli li S.i 200, dei quali rendo infinite grazie al Ser.mo G. D.; et saranno impiegati nella nuova impressione, per farla di maestà proporzionata alla materia et alla dedicazione.
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