Venezia, 25 settembre 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. VII, 2, car. 8. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.or mio Oss.mo
Finalmente mi risolsi di rivedere Giove mattutino, se bene, per quello aspetta a me, haveo tanta confermassione dall'haverlo veduto vespertino, che non dubitavo se li pianeti intorno a esso da lei scoperti vi fossero o no (se però non si desse là sopra qualche alterassione). Lo riveddi lunemattina, alle hore 10, giorno che fu de' 20 stante, e trovai li 4 pianeti tutti orientali. Alli 23 poi li riveddi nel modo che notirò da basso.
Io non so come, essendosi fatto tanto comune e facile questo uso del cannone, non sia da quelli che attendono alle specolative chiarito questa partita e dato l'assento. Invero, o non la ponno negare, o sono ostinati. Desidero sentire bone nove di lei, e che mi dia occasione di servirla; e le b. le mani.
Di V.a, 25 Sett.e 1610.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.ma
[vedi figura 397.gif]
Serv.re Aff.moA. Sant.ni
Fuori: Al molt'Ill.re et Ecc.mo S.or mio Oss.moIl S.e Galileo Galilei.
Firense.
398*.
LORENZO PIGNORIA a PAOLO GUALDO in Vicenza.
Padova, 26 settembre 1610.
Bibl. Marc. in Venezia. Cod. LXVI della Cl. X It., c. 109. - Autografa.
.... Sia come si voglia, io, che non so tacere, le do nova come in Germania il Keplero ha osservato ancor esso i quattro pianeti novi, et che, vedendoli, esclamò, come già Giuliano Apostata: Galilaee, vicisti. Questo è a[vvi]so del S.r Velsero, che bascia le mani a V. S. Ma che le sto io a scrivere osservationi d'altri? e' non può essere che co 'l conspicillo donatole(876) ella non habbia veduto nella Via Lattea l'anima di qualche heroe.
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