Con tal sicurtà ho compiacciuto volontieri un mio amico in mandarle l'inserto foglio, persuadendomi che non le sarà discaro l'intendere che ancora di qua da' monti gli suoi scritti vengon letti con ogni maggior attentione, che testimonio ne sarà l'istesso dissenso; et la bontà di V.S. mi assicura, che, bene o male che habbia discorso l'amico, lei non se ne riputarà gravata, vedendo tralucer la schiettezza della sua intentione, che mira solo ad investigar il vero.
Aspetto con singolar desiderio la nova opera, che mi avisorono più giorni sono gli sopradetti SS.i che V. S. era in procinto di dar in luce. Fra tanto la prego di arrolarmi nel nomero de' suoi servitori, offerendole dal mio canto tutto quel poco che posso e vaglio. Iddio la feliciti.
Di Augusta, a' 29 di 8bre 1610.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maAff.mo Servit.e
Marco Velseri.
Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo S.or mio Oss.moGalileo Galilei.
Firenze.
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Inter alia multa, quae nobis Sydereus Galilaei Nuncius nova mira et memorabilia retulit, haud extremum locum tenet eius de altitudine montium in corpore lunae discursus: quos tam celsos facit, ut eos ultra 4 miliaria italica attollat. Libet igitur, hanc ratiocinationem accuratius perpendere, et, collatis inter se diversis Galilaei observationibus, eius veritatem inquirere.
[vedi figura 420.gif]Duae sunt quas Sydereus Nuncius notavit observationes, ex quibus de montium illorum altitudine coniecturam facere possumus: prior est quae tempus anticipationis luminis, altera quae intervallum inter verticem illuminatum et terminum lucis, nobis significat.
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