Ma mi riserberò a dar ragguaglio di tutto a V. S. per questo altro ordinario, sì di questo come de gl'altri particolari che si contengono nella sua lettera, e specialmente circa al far sapere a S. M.tà Ces.a la deciferattione di quelle lettere; volendo solo dirgli per adesso, che con il presente ordinario servo V. S. col Ser.mo Padrone circa il farle sapere quanto desidera intorno al moto perpetuo(1022), et in quella stessa maniera appunto che la mi dice, stimandomi a molta ventura di potermi impiegare in cosa di suo gusto: nè si dubiti che a altri sia scritto o fatto sapere. Con che per adesso baciandole le mani, le pregherrò da Nostro Signore Iddio ogni contento.
Di Praga, il dì 29 di Nov.re 1610.
Di V. S. Ill.re et Ecc.maS.r Galilei.
S.re Aff.moGiuliano Medici.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Honor.moIl Sig.r [Galileo Galilei], Filosofo e Matematico di S. A. S., in
Firenze.
433*.
ANTONIO SANTINI a GALILEO in Firenze.
Venezia, 4 dicembre 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. VII, 2, car. 14. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.or mio Oss.mo
Ho riceuto particolar gusto dalla lettera di V. S., per haver sentito che quell'occhiale, mandato al S.or Ambasciator nostro, sia riuscito; e so che esso haverà gradito estremamente il favore di V. S. di visitarlo, et io la ringratio quanto posso.
Il mio male, Iddio gratia, è partito, sebene anche sto alla camera, per accomodarmi alla cattiva stagione.
Se quelle apparenze delli pianeti, che non mi parevano rotondi altre volte, sono false, dubito che nel traguardo, che non stesse saldo, fosse qualche impedimento; che quando potrò meglio, mi ci proverò. Ora li dico, che finalmente il P. Clavio di Roma mi scrive come hanno osservato Giove; e li metterò abasso le osservationi, copiate apunto dalla sua lettera.
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