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      Mi rallegro poi, non con V. S., ma con il S.r Magini, che non habbia (come haveva inteso io) fatta quella coglioneria di scriver contro all'Aviso Sidereo. Quanto all'opra dell'Orchi, non è ancora comparsa in Brescia, nè l'ho veduta; ma se ci verrà mentre ci starò io et alcuni virtuosi gentilhuomini affezionatissimi al valor e dottrina di V. S., sarà a spese comuni, siano quante si vogliano le copie, comprata et abbrusciata, acciò in questa nostra patria non ne resti manco memoria.
      Mi rallegro parimente con V. S. delle honorate e degne lodi con le quali di continuo sento celebrar il nome suo e virtù; e piaccia a Dio (già che qua publicamente si dice che cotesto suo glorioso e prudentissimo Gran Duca va continuamente rimunerando i meriti suoi) che con questo mezo gli nobilissimi studii della geometria ritornino nelle primiere et antiche riputazioni. Io poi vo così freddo e lento, per non haver aiuto al pigro e rozo intelletto mio; e perchè gli dì passati cascai in un certo pensiero, e facilmente potrei ingannarmi, hora glie lo scrivo, per riceverne o emendazione sana o confirmazione gagliarda.
      Essendo (come credo) vera la posizione di Copernico, che Venere giri intorno al sole, è chiaro che sarebbe necessario che fosse vista da noi alle volte cornuta, alle volte no, stando pure detto pianeta in pari remozioni dal sole, ogni volta però che e la piccolezza dei corni e la effusione dei raggi non c'impedissero l'osservazione di questa differenza. Hora desidero saper da V. S. se lei, con l'aiuto dei suoi meravigliosi occhiali, ha notata simile apparenza, quale senza dubio sarà mezo sicuro di convincer qual si voglia ostinato ingegno.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume X. Carteggio 1574-1610
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 710

   





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