A Pisa è morto il filosofo Libri, acerrimo impugnatore di queste mie ciancie, il quale, non le havendo mai voluto veder in terra, le vedrà forse nel passar al cielo.
437.
CRISTOFORO CLAVIO a GALILEO in Firenze.
Roma, 17 dicembre 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. VII, 2, car. 6. - Autografa.
Molto Mag.co Sig.or mio Oss.mo
Si maravigliarà V. S. che alla sua lettera, scritta alli 17 di Settembre, non habbia fin qui risposto; ma la causa è, che io aspettai di dì in dì la sua venuta a Roma, et anco perchè volevo prima tentare di vedere i novi Pianeti Medicei: et così l'habbiamo qua in Roma più volte veduti distintissimamente. Al fine della lettera metterò alcune osservationi, delle quali chiarissimamente si cava che non sono stelle fisse, ma erratiche, poi che mutano sito tra sè et tra Giove. Veramente V. S. merita gran lode, essendo il primo che habbi osservato questo. Già molto prima havevamo vedute moltissime stelle nelle Pleiadi, Cancro, Orione et Via Lactea, che senza l'instromento non si veggono.
Questi giorni mi scrisse il S.or Antonio Santini, che V. S. ha scoperto che Saturno sia composto da tre stelle, ciò è che li stiano da canto due stelle piccole di qua e di là. Questo ancora non habbiamo potuto osservare; solo habbiamo notato co 'l instromento, che pare che Saturno sia oblongo, a questo modo [vedi figura 437a.gif].
Vostra Signoria séguiti pur ad osservare; forse che scoprirà altre cose nove nelli altri pianeti. Nella luna, mi maraviglio grandemente della sua inequalità et asprezza, quando non è piena.
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