In Brescia, il 24 di Xmbre 610.
Di V. S. molto Ill.reOblig.mo Ser.re
D. Benedetto Castelli.
Fuori: Al molto Ill.re et Eccell.mo Sig.reIl Sig.r Galileo Galilei, Philosofo di S.A.
Firenze.
442*.
ODOARDO FARNESE a GALILEO in Firenze.
Roma, 24 dicembre 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 53. - Autografa la firma.
Ill.re Sig.re
Con mio grandissimo disgusto si è rotto questi giorni il vetro piccolo dell'occhiale mandatomi da V. S., mentre l'havevo fatto portar meco in campagna per discredermi con questa così degna inventione: onde, trovandomi privo di cosa che stimavo assaissimo, prego V. S. ad essermi cortese d'un altro vetro; che si dupplicarà l'obligo che le sento della sua prima cortesia, et io non restarò privo del godimento di essa. Dio, Signore nostro, la prosperi.
Di Roma, li 24 Xmbre 1610.
S.r Galileo Galilei.
Al piacer di V. S.
Il Car. Farnese.
Fuori: All'Ill.re Sig.rIl Sig.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
443*.
ANTONIO SANTINI a [GALILEO in Firenze].
Venezia, 25 dicembre 1610.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 89. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo mio S.re
S'io devo confessare il vero, V. S. è nato per honorar questo nostro secolo di cose nuove, e con la perfettione della sua industria arricchir il mondo della cognissione di tanti oggetti nobilissimi et occulti, che hormai mi vo persuadendo che V. S. vada in peregrinaggio tra quei lumi. Con mio sommo gusto ho sentito che nuovamente habia ritrovato altre cose più belle e più di uso et aiuto alle cose astronomiche: però salverò la cifra(1043), sino che venga da lei chiarita.
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