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      Al S.or Brenggero inviai subito la risposta di V. S.(36), et in breve dovremo sentire se ne resterà appagato, come certo altro mio amico al quale la mostrai(37); il quale però entra in certa altra fantasia, che a me parrebbe molto plausibile, se venisse confermata col calcolo di lei et suoi pari. Dice costui: "Ex hactenus allatis arbitror ego nondum constare, ullos montes extra superficiem lunae maximam eminere; cum ipsa superficies lunae maxima potius a verticibus montium hactenus sit sumpta, non autem a depressioribus partibus. Hoc solum constat, esse voragines introrsum; effectum autem nondum est, praeeminere extra circulos maximos lunae montes. Ista etiam phaenomena philosophos necdum avertunt a sua communi sententia, quae tenet, lunam perfecte esse sphaericam: dicent enim, inaequales istas asperitates esse intra eam, sicut in vitreo vel crystalino globo variorum colorum lapides, variarum figurarum congeries etc., quae sententia hactenus istis phaenomenis labefactata nondum est." Ma forse l'istromento di V. S. ci caverebbe di questi dubbi a vista d'occhio; et le posso dire che il modo della fabrica è molto desiderato in queste parti: et havendo lei data intentione publicamente di divolgarne la theoria, si presuppone che le ne nasca obligo; di che però è il dovere rimettersi alla sua mera volontà, come ancora il communicare al mondo tanti altri suoi trovati, de' quali corre sorda voce per tutto; ma io malamente mi risolvo di credere, se non quel tanto che lei stessa attesta.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Brenggero