Ma se bene io darò via quello specchio, non voglio però restare di farne fare un altro in maggior perfettione ancora, quando io haverò da poter spendere allegramente.
Starò poi aspettando con suo commodo d'esser raguagliato da lei di qualch'altra curiosa novità, essortandola a continuare(61) le sue osservationi, con proposito di communicarle al mondo. Et in tanto bacio a V. S. le mani, insieme al S.or Roffeni ch'hora è arrivato da me, augurandole la sua perfetta sanità.
Di Bol.a, li 11 Gennaro 1611.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re di cuore
G. Ant.o Magini.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.or mio Oss.moIl S.or Galileo Galilei, Math.co del Ser.mo G. Duca di Tosc.a
Firenze.
459*.
BELISARIO VINTA a GALILEO in Firenze.
Pisa, 12 gennaio 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 35. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.re Sig.or mio Oss.mo
Quanto alla gita di V. S. a Roma, queste Alt.e mi par che vi siano inclinatissime, ma non hanno per ancora voluto farne l'ultima resoluzione; ma la rammenterò con ogni occasione. Et intanto, perchè io potessi passare innanzi nella prattica per conto del Sig.r Dottor Papazzoni, sentendo io che qui si sollecita, in luogo del Sig.r Libri, di condurre un filosofo, et ci sono de' chieditori, vorrei che la mi avvisasse subito di che età egli sia, et di come buona et robusta sanità da poter durar fatica nel leggere, et che condizioni egli habbia nello Studio di Bologna et quello che pretendesse in questo; et bisogna far presto, perchè hoggi s'è fatta una sessione sopra questa deliberazione et sopra altri filosofi proposti, et ho fatta menzione del Sig.r Papazzoni, ma non ho potuto passar più oltre, poichè anche più oltre non arriva la mia notizia dell'animo di quel Signore; et strignendosi qui il negozio, come ho detto, bisogna che la mi mandi ogni ragguaglio innanzi che la vadia a Roma.
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