Mi piace anco vederla sinhora lontana dal furibondo Marte, tanto più doppo ch'ella s'è incominciata ad intricare con Venere sua favorita, acciò non li venisse qualche furore di gelosia, e li facesse qualche strano incontro. Diedi subito parte al S.r Velsero di tutto: sarà facil cosa che questa settimana ventura habbi qualche sua in tal proposito.
Ho referto anco a M.r Belloni(128) quanto V. S. mi scrissi, e così al Dottore suo fratello, quali pure havevano ricevuto una cortesissima lettera di V. S.: e sappia che hanno collocate tutte le loro speranze in lei(129). Però la supplico io di nuovo a prestarle tutto quell'aiuto e favore che mai è possibile, acciò detto Dottore ottenghi tal gratia, tanto da lui desiderata.
Ho fatto le sue raccomandationi con questi RR. Pignoria et Sandelli: amendua le baciano con ogni affetto le mani, sì come pur facc'io, pregandole da N. S. ogni vero bene.
Di nuovo non so che vi sia cosa di momento.
Di Pad.a, alli 4 Feb. 1611.
Di V. S. Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo
Paolo Gualdo.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
472*.
GIULIANO DE' MEDICI a GALILEO in Firenze.
Praga, 7 febbraio 1611.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXX, n.° 44. - Autografa.
Ill.re et Ecc.mo Sig.re
Detti subito al Sig. Gleppero la lettera di V. S. con la dichiaratione di quella antecedente, che ne restò ammirato et contentissimo, sì come egli mi dice volerlo scrivere da per sè a V. S.; che se lo farà di questa settimana, sarà qui alligata la lettera.
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