Ma il S.r Galileo debbe formar l'illatione non precisamente da questa sola osservatione. Credo ne haverą dato parte subito al S.r Keplero, ma a cautela ne ho pur scritto ad un amico mio a Praga. Mi dispiace che la mia risposta tardi tanto a giongere a Firenze; pare habbia voluto far parallelo con la lettera del detto S.r Galileo.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
franca.
Fiorenza.
474**.
GIO. ANTONIO ROFFENI a GALILEO in Firenze.
Bologna, 11 febbraio 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 12. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.re mio,
Ho inteso dalla sua delli 4 dello corente, come haveva receputo l'informatione che l'havevo mandato in matteria del negotio del S.re Pappazone, del quale n'haveva trattato con il G. D., aggiungendomi che v'erano altri, portati da eminentissimi personaggi; di che non mi maraviglio, nč temo punto, poichč so quanto caldamente haverą portato il negotio; et mi persuado in modo che ne vedremo, come lei mi significa, buono essito. Ma se si ha da fare ellettione di sogeto che assai meriti et habbia fama et possi rendere la cattedra famosa e lo Studio insieme, non ho paura che alcuno passi inanti allo S.re Pappazzone, chč io confesso restare talhora stupito amirando la profonda dottrina di esso, con nuove espositioni et nuova filosofia ancora. Ho dato conto del successo et delli offitii fatti al detto Signore, quale mi ha di nuovo confirmato quanto io ho scritto a lei, rimetendosi alla prudenza sua; et haverebbe esso scrito ancora, se non restasse occupato in certe sue facende: et vive dessideroso di servirla in qualche occasione, per poterli mostrare quanto stimi e lei et il valor suo, et la saluta con ogni affetto.
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