Non manchi dunque di favorirlo, chè l'assicuro io che favorisse persona meritevole; et io all'incontro le ne terrò quell'obligo che devo.
Il Sig.re Magino le bacia le mani infinitamente. Costì in Firenze de me ipso multi multa loquuntur: non mancano censori in tutte le occasioni. Mi ami, et le facio riverenza.
Il dì 11 Febraro, in Bologna, 1611.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re di cuore
Gio. Ant.o Roffeni.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S.re e P.rone mio Oss.moIl Sig.re Galileo Galilei, Math.o del Serenis.mo Gran Ducca di Toscana, a
Firenze.
475.
MARCO WELSER a CRISTOFORO CLAVIO [in Roma].
Augusta, 11 febbraio 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. XIV, car. 20t. - Cfr. l'informazione premessa al n.° 270.
Molto R.do S.or P. Oss.mo
Dalla lettera di V. R.za resto sincerato et assicurato con molto mio gusto de' miracoli trovati dal S.or Galilei circa le stelle di Giove, Saturno et Venere, perchè sin hora, non ostanti le tante sue asseverationi, ne restai sempre con qualche scrupolo, sapendo quanto facil cosa sia l'ingannare sè stesso ancora non pensando, et che però difficilmente si suol credere alli attestanti in causa propria. Hora resta solo di ammirare l'immensa bontà et grandezza d'Iddio, humiliandoci sotto la potente Sua mano, che con questo mezo ci fa conoscere quanto poche siano le cose da noi conosciute a proporzione delle ignorate, eziandio tra quelle che dalla speculatione dell'humano ingegno sarebbon penetrabili....
476.
GALILEO a PAOLO SARPI [in Venezia].
Firenze, 12 febbraio 1611.
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