V. S. non si maravigli se per tutto incontra oppositori, poichè l'inaspettata novità della sua dottrina non poteva esser accettata dal mondo senza nota d'ignavia, se non precedeva lo squittinio de' rigidissimi esami. Il R.o P. Clavio mi scrisse ultimamente, confessando con molto candore ch'egli era stato duro et renitente a creder questi miracoli, ma che finalmente, con un buon istromento pervenutogli, si era chiarito talmente a vista d'occhio, che non gli ne restava dubbio alcuno. Et così dovranno fare poco a poco tutti gli maggiori della professione; o quando pure alcuno si ostinasse a negar il senso, non ne guadagnarà salvo la propria vergogna.
Mons.or Arciprete di Padova(144) mi avisò l'osservatione di V. S. della stella Venere soli quindeci giorni sono: mi parve cosa tanto vaga et curiosa, che nulla più; se bene non comprendo ancora come se ne inferisca indubitatamente la centricità, per così di[re], del sole. Aspettando che il libro di V. S. me ne dia tutto quel lume che bisogna, ne vivo con desiderio singolare. Et perchè da Vinetia sono comparsi alcuni tubi visorii poco migliori delli ordinarii di qua, intendendosi che vi è maestro quale, coll'indirizzo di V. S., gli fa assai più esatti, se la me ne dirà il nome lo riputarò a favore, dando subito ordine ad amici che con esso trattino. Finisco con baciarle la mano et pregarle ogni perfetto bene.
Di Augusta, a' 18 di Feb.o 1611.
Di V. S. molto Ill.e et Ecc.maAff.mo Servit.e
Marco Velseri.
Fuori: Al molto Ill.e et Ecc.mo S.or mio Oss.mo
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Clavio Arciprete Padova Venere Vinetia Augusta Feb Servit Velseri
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