Mi rallegro che ella habbia dalla sua, nelle sue osservationi, hormai tutti i maggiori intendenti della professione che sono in Europa, sì che non so quello che vorranno dire questi nostri indiamantiti filosofi: alcuni de' quali, quanto più V. S. porta innanzi la testimonianza di Padri Gesuiti, tanto più si pervertono e si stabiliscono nella loro ostinatione.
Di nuovo, di questi paesi non saprei che dirli. Siamo ancora senza mathematici, nè ancora s'è data la lettura del Montecchio(149). Il Dottor Beni ha stampato un libro di historia(150), nel quale dà giudicio di molti historici, specialmente di Tito Livio, qual tratta molto male; sì che questi SS.ri Patavi son tutti alterati, nè so come la diggeriranno.
Horsù, attendi V. S. a star sano et allegro, et attendi a desingannare questi filosofoni di tante heresie c'hanno havuto sinhora nel capo: e se talhora mi consolerà con qualche sua lettera in tal proposito, mi farà singolarissimo favore. Stamo poi tutti con gran brama che mandi alle stampe tutte queste sue maravigliose osservationi, desideratissime da ciascuno. Il S.r Sandelli e S.r Pignoria(151) et io le baciamo con ogni affetto le mani, pregandole da N. S. compita felicità.
Di Pad.a, alli 25 Feb. 1611.
Di V. S. Ill.re et Ecc.maS.r Galilei.
S.re Aff.moPaolo Gualdo.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
franca.
Fiorenza.
481.
FULGENZIO MICANZIO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 26 febbraio 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VII, car. 112. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio P.rone Col.mo
| |
Europa Padri Gesuiti Montecchio Dottor Beni Tito Livio Patavi Sandelli Pignoria Feb Galilei Gualdo Galileo Galilei Firenze
|