Hora, secondo tal tempo periodico mando a V. S. Ecc.ma una tavola(210) calcolata per il moto dell'anomalia, il quale presuppongo esser di 21 gradi, 10 minuti et 35 secondi etc. mancho di quello di V. S. Ecc.ma di 2 gradi e 49 minuti e 25 secondi quasi; hora servirse di questa tavola, la quale pare avvicinarsi più alla verità delle osservazioni, ma discostarsi dalla verità de i corellarii del Galileo; nè anche la confronta (servendosi della equazione che V. S. Ecc.ma m'ha mandato, perchè io giudicho con la mia ignoranza che tal cosa possa stare), come V. S. potrà riconoscere da questo essempio. A' quattro di Febbraio, a hore 7, sono scorsi dal principio della mia radice giorni dua, che mi danno di gradi d'anomalia, per la mia tavola, g. 42. 21' et 10'': hora nel tal tempo l'equazione è, aggiunto la radice, di 4 sex. et 30 gradi; fanno 5 sex. e 12 gradi: l'equazione è 9' et 40'' fere, alla quale aggiungo l'eccentricità di Giove; viene ad essere a 10 minuti e 40'': hora l'è segnata nella osservazione 7 minuti.
Credo haver tenuto troppo a disagio, con tal scortese ragionamento, quella et havere abusato della sua cortesia; et però finirò la presente, pregandola a darmi occasione che io possa mostrarli quanto io li sia servitore. Et con questo pregherò il sommo Iddio per ogni sua maggior felicità.
Di Firenze, alli 26 di Marzo 1611.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.re Aff.mo
Francesco Sitii.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re mio Oss.moIl Sig.r Gio. Ant.o Magini, in
Bologna.
503.
GIOVANNI KEPLER a GALILEO in Firenze.
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