Unico mio Sig.re
505.
GALILEO a [BELISARIO VINTA in Firenze].
Roma, 1° aprile 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. V, car. 44. - Autografa.
Ill.mo Sig.re et Pad.ne Col.mo
Giunsi qua il martedì Santo(214) con buona salute, et presentai la lettera del Ser.mo G. D. all'Ill.mo S. Ambasciatore(215), dal quale fui cortesissimamente ricevuto, et qui mi trattengo. Fui l'istesso giorno dall'Ill.mo et Rev.mo S. Card.le Monte(216), al quale parimente resi l'altra lettera di S. A.(217), et trattai sommariamente del negozio per il quale son qua; il che da S. S. Ill.ma et Rev.ma fu attentamente ascoltato et cortesemente abbracciato, con ferma speranza che io non sia per partire di qua senza ricevere et dare compita satisfazione et giustificazione delle verità integrissime di quanto ho scoperto, osservato et scritto. Fui il giorno seguente da i Padri Giesuiti, et mi trattenni lungamente col Padre Clavio et con due altri Padri intendentissimi della professione(218) et suoi allievi(219): li quali trovai occupati in leggere, non senza gran risa, quello che ultimamente mi è stato scritto contro et stampato dal S. Francesco Sizii(220): et credami V. S. Ill.ma, che ne sentii gran dispiacere in vedere scritte, et in mano di huomini tanto intendenti, cose degne di scherno come sono queste, per esser loro di autore Fiorentino, et anco per altre cause che per hora lascio sotto silenzio(221).
Ho trovato che i nominati Padri, havendo finalmente conosciuta la verità de i nuovi Pianeti Medicei, ne hanno fatte da 2 mesi in qua continue oservazioni, le quali vanno proseguendo; et le haviamo riscontrate con le mie, et si rispondano giustissime.
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