Io poi, benchè speri di esser per quietare ogn'uno et levare tutti gli scrupoli circa la verità dei miei scoprimenti, tutta via mi dolgo della mia sventura, mancandomi il favore et protezione di V. E. Ill.ma, la quale con la sua autorità mi haverebbe agevolate tutte le difficoltà. Vagliami il suo medesimo favore in coteste parti, se però vi resta ancora contradittore: et come io infinitamente confido nel suo patrocinio, così ella si accerti della devotissima et humilissima mia perpetua servitù. Et qui, inchinandola, gli prego dal Signore Dio il colmo di felicità.
Di Roma, li 8 di Aprile 1611.
Di V. E. Ill.maDev.mo et Oblig.mo Ser.re
Galileo Galilei.
511*.
FRANCESCO MARIA DEL MONTE ad ANTONIO DE' MEDICI [in Firenze].
Roma, 8 aprile 1611.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 5131, n.° 83. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.mo et Ecc.mo Sig.or mio Oss.mo
Io mi sono offerto prontamente al Sig.or Galileo d'adoperarmi per lui in tutto quello ch'io possa giovargli; et s'egli vorrà valersi di me, gli riuscirò più in fatti che in parole, sì per l'eminenza del suo valore et perch'è mio amico vecchio, come per li comandamenti del Gran Duca e di V. E., a' quali devo sempre obedire.
Tardi rispondo alla sua lettera, perchè 'l Sig.or Galileo non me l'ha resa prima di questa settimana: et il medesimo mi ha mostrato l'ingegno della fontana da lei mandatami, che ogn'hora mi riesce più bella; et io le ne resto con particolarissimo obligo, pregandola vivamente che mi comandi, acciò che io possa, servendola, sodisfare in qualche parte a tanti debiti che ho con lei.
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