Pagina (97/834)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Hora di tal natura parmi che debba essere un vetro che habbia la superfitie parabolica; et sicome la forma parabolica concava riflette i raggi tutti in un punto, il che non fa la sferica, cossì debba anco l'istesso che nella riflessione serbare nella refrattione.
      Ho pensato alcuna volta a quella sua propositione: Mobile secundum proportionem distantie, a termino a quo movetur velocitatem acquirens, in instanti movetur(228): la quale essendomi parsa sempre più vera et dimostrabile, son andato considerando se potesse farsi un moto almeno simile a questo; et mi pare così hora, che questo, che le dirò, sia non solo simile, ma l'istesso: et se bene non fit in instanti, può poi venire dalla imperfettion della materia et dal'aria. V. S. s'immagini un canaletto, del quale stando fermo un termine, l'altro si mova in giro equivelociter, sicome fa la linea d'Archimede, che nel destricar la spirale mostra; et vicino al centro di questo mobil canaletto mettassi una ballina: questa sicuramente si moverà sopra quel canale, come nella linea detta il punto che descrive la spirale, ma non equivelociter; anzi par a me che acquistarà vellocità secondo la proportione della distanza dal centro: perchè il moto circolare del canale eccita questo retto sopra il detto canale: ma ciascuna parte di quel canale si move secondo la proportion della distanza dal centro; dunque pare che quella ballina ancora, alla quale dal moto di quelle parti è dato il moto, debba moversi secondo quella proportione.
      Se in queste mie debilissime considerationi c'è qualche fallatia che m'inganni, so che V. S. me la scoprirà, acciò che un suo cossì affetionato servitore non camini per l'ordinaria strada di cossì gran concorso.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Mobile Archimede