Sarò di qui in poi a Brusseles (se non susita qualche moto di guerra), dove maggior di tutti i gusti mi sarà l'intender nuova di V. S. et delle sue nuove contemplationi; delle qualli in farmene gratia ch'io n'habbia parte, caldamente la suplico, com'anco la prego conservarmi tra' suoi servitori. Et le baccio le mani.
Di Brusseles, il dì 9 April 1611.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maAff.mo Ser.r
Daniello Antonino.
Post scripta.
Questo Ser.mo Arciducca(229) ha voluto veder la lettera di V. S., et m'ha detto che le debba mostrar tutte quelle che da lei havrò. Però prego V. S. a darmi ocasione di potergliene mostrar spesso, perchè questo Prencipe gode assai di queste novità, et assaissimo ammira le sue virtù. Non dia però, di gratia, segno nella lettera di saper questo. Le baccio le mani.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
513*.
OTTAVIO BANDINI ad ANTONIO DE' MEDICI [in Firenze].
Roma, 9 aprile 1611.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 5131, n.° 85. - Autografa la sottoscrizione.
Ill.mo et Ecc.mo S.re
Conoscevo per fama il S.r Galilei, et stimavo, sicome tuttavia stimo, il merito delle sue virtù. Hora mi è stato carissimo il vederlo qui et conoscerlo di presenza, massime essendovi intervenuto il mezo di V. E., alla quale devo renderne gratie. Et poichè all'inclinatione che per me stesso havevo verso di lui, s'aggiunge hora il gusto che ho di poter servire a V. E., deve ella restar certa che con tanto maggior affetto piglierò ogni occasione che mi verrà d'impiegarmi per interesse di esso.
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