Ma volesse Dio che non fosser più vere le piene, che io veggo muoversi a sommergere i miei avversari. Dispiacemi dell'essere stato troppo vero indovino dell'esito dell'opera del Sig. Sizzi, scritto già al Sig. Sertini, e procurato per quanto ho potuto che non segua, con il procurar di mettergli, o che gli fosse messo, avanti l'esemplo di Martino Orchi, sì per una sua propria reputazione come della nazione, siccome esso Sig. Sertini e altri amici comuni possono esser sempre buoni testimoni. Senta V. S. il giudizio che fa il Keplero sopra la Dianoia, con tutto venga il suo nome sommamente esaltato in tale opera da esso Sig. Sizzi. Io, disperato di esser per veder questo libro e sentendo come era stato mandato in Francoforte, scrissi al Sig. Asdale a Praga che mi avvisasse il giudizio che ne faveva il Keplero; ora il medesimo Keplero mi scrive la seguente lettera.
S. P. D.
Hac ipsa discessus postae hora, Galilaee celeberrime, D. Hasdalius mihi retulit quid per ipsum a me peteres. Quantum igitur potero, tibi satisfaciam.
Libellum Sitii, ex concessu D. Welseri nactus, legi, seu pervolitavi potius, idque somnolentus(234). Titulo Dianoìas Astronomicae in catalogum venit nundinarum Francofordensium(235). At iam auctus est titulus hisce verbis: qua Nuncii Siderii(236) rumor de 4 Planetis vanus redditur.
Dedicatur Magno Hetruriae Duci(237), miro argumento: rem sibi esse cum fortissimo(238) illius Ducis heroe Galilaeo(239), se vero imbecillem; clientela igitur indigere.
Invehitur in Horkyum(240); queritur de iniuria accepta; narrat quid inter ipsos actum.
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