Ho presente da più bande, in che consideratione et stima siate, non solo alle Ser.me Altezze di Toscana, ma di tutta l'Europa; et oltra a gl'honorini e carezze che vi vien fatto, siate stato da diverse bande presentato molto largamente; et in conclusione che siate in stato di poter soccorere i vostri senza alcuno vostro incomodo. Et hora che il mio Vincenzino è qui a tavola, vi si raccomanda di cuore; che se voi lo vedessi, son certo che diresti non potersi veder la più gratiosa e bella creatura: et so che l'affetione non m'inganna.
Mi dite in questa vostra ultima, come mi havete scritto 3 lettere senza averne risposta. Io l'ò ricevute tutte, et a tutte ò dato risposta. Tutte le cose scoperte da voi sono state molto grate intendere a queste Altezze et a molti in questa città, a' quali ò fatto vederne parte, ciò è li Pianeti et le cose della luna, che n'hanno ricevuto gran meraviglia: et se io non fussi stato, molti(255) non haveriano creduto nè visto mai niente; et in particolare queste Altezze, poi che hanno inteso come io ò fatto vedere tutte queste cose a diversi, l'ò messe in desiderio d'affaticarsi ancora esse; et intendo come hanno hauto il loro intento, con molta lor meraviglia e gusto. Il Ser.mo mio Padrone(256) à un comodo istrumento, dove posa su la canna; et l'occhiale che li mandasti, lo porta sempre seco quando va fuora della città, et gl'à fatto fare una bellissima(257) canna d'ebano. L'occhiale del Ser.mo Duca Guglielmo lo tengo ancora appresso di me; et havanti che io intendessi quello che è occorso, stupivo vedendo che S. A. non lo domandava: salvo che, circa 2 mesi fa, disse al S.r Dottor Mermano che cosa era del suo occhiale.
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