Perdonami V. S., perchè il gran zelo ch'io ho della sua reputatione mi fa parlare in questo modo. A me par che gloria s'habbia acquistata con l'osservanza nella luna, ne i quattro Pianeti, e cose simili, senza pigliar a diffendere cosa tanto contraria all'intelligenza e capacità de gli huomini, essendo pochissimi quelli che sappiano che cosa voglia dire l'osservanza de' segni et aspetti celesti.
Di nuovo in questo Studio non habbiamo cosa di momento. Attendi V. S. a conservarsi sana et allegra; e se son buono a servirla, mi commandi; e quando potrà, si lasci un poco rivedere in questi nostri paesi. Il S.r Baldino(268) è a Verona; lo salutai però, prima che partisse, a nome di V. S., e così li SS.ri Sandelli e Pignoria(269), che amendua con ogni affetto le baciano le mani, sì come pur io faccio affettuosissimamente. Dio la feliciti. Non si scordi, di gratia, il negotio dell'Ecc. Belloni, perchè si sente che le cose fluttuano, s'ella non le aiuta.
Di Pad.a, alli 6 Maggio 1611.
Di V. S. Ill.re et Ecc.maS.re Aff.mo
Paolo Gualdo.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
527*.
GIOVANNI NICCOLINI a BELISARIO VINTA in Firenze.
Roma, 6 maggio 1611.
Arch. di Stato in Firenze. Filza Medicea 3325. - Autografa la sottoscrizione.
.... Il Galilei tiene impedito la camera ch'è nel salone dove stavo io quando venne il S.r Don Antonio(270), che vi son mie masseritie; e perchè, per quel che veggo, tarderà dopo di me a venire in costà, et io non solo gli ho fatto il commodo delle stanze, ma anche spesatolo, conforme all'ordine datomi da S. A., però, dovendo io partir prima, sarà ben che V. S. ordini se ha da tenere la medesima stanza, e chi sia quello che gl'habbia da far le spese dopo di me.
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