Avvisai l'autore che non dovesse dire contro al Galilei quella parte che l'offendeva, et egli accettò il consiglio; onde nè avanti il Duca di Mantova nè avanti il Cardin.e lo disse, nè vi si sentì altro che lodi et ammirazioni del Galilei, come ponno testificare i Padri della Congregazione che vi erano: il che alleggerisce molto la colpa, poi che non furono dette in tam praeclaro principum virorum consessu. È vero che quando lo disse in publico, ove non vi fu Principe alcuno, le scappò detto non so che che mi dispiaqque, et l'avvisai(364), massime per haver fatto contro al mio volere. Quando se ne faceva copia per Roma, l'avvisai di nuovo che avvertisse di cancellare quell'insulto contro al Galilei: mi disse che lo farebbe, et poi anco che l'haveva fatto; ma non fece quanto conveniva. Io non poteva far altro, perchè egli è Padre, et aetatem habet. Li voglio oggi mandar la lettera di V. R.a, acciò che vegga il frutto della sua propria volontà.
Quanto alla controversia, se bene ella dice il vero, che, poco più o meno che si pigli il diametro lunare, corre la dimostrazione, il punto della difficoltà non vien posto da noi in questo, ma sì bene in altro, ciò è che ponendo monti nella periferia, fa che la periferia lunare passa per le cime de' monti et che il diametro arrivi alla cima di quelli: se suppone che arrivi alla cima di quelli, come potrà provare che lo avanzino, et di quanto? Che poi veramente non vi siano monti in quel giro, lo dimostra l'osservazione, massime quando la luna è sì vicina al plenilunio che pare tonda, perchè allora non si veggono adombrazioni verune, se non poche, nella parte però opposta al sole, le quali poi poco dopo spariscono, et resta il giro della luna tutto lucido senza alcuna ombra o segno di inegualità. Hora io la ringrazio molto della cortese ammonizione, et gliene resto obligato.
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