Pure con tutto ciò rimase mutolo, con certi ochi gonfiati, che se io avessi a dipingere la ignioranza, non ritrarrei altro che lui: dicendo egli, che se si metteva due, non 10, gradi più basso Marte, che i pronostichi tornavano giustissimi; dove se questa cosa fusse vera, la andava del tutto per terra. Ora, sebene ve la scrivo, non per questo fatene stima, perchè io, che non ne so niente di queste cose, nelle sue ragioni vedevo ch'egli era uno dottore di quegli che ne sanno tanto, di quella professione, che serve per farsi ucellare, i quali, quando trovano rincontro, come fu quello del Sig.r Luca, o non imbarchano, o imbarchati fanno ritirate vigliache: non dimeno bisognia temerli, perchè dietro alle spalle ti fanno le mine: et di questi malefici se bene ne abbiamo per tutto, credo costà ne sia, se non in numero, almeno in isquisitezza malefica, di gran lungha superiori a questi qua di Roma. Però state all'erta con essi, et chiariteli, ma in pubricho: et quando verrà la disputa di quello(389), la pregho a darmene aviso del seguito.
Intendo che costà apresso al Sig.r Don Giovanni(390) v'è un suo segretario, detto il Sig.r Pietro Acolti(391) Aretino, gran professore di prospettiva. Desidero sapere se lla sta così come intendo.
Nel resto io attendo a salire 150 scalini a S.a Maria Maggiore, et a tirare a fine allegramente, a questi caldi estivi che disfanno altrui; et ivi, senza esalare vento nè punto di motivo di aria, tra il caldo e l'umido che contende, me la passerò tutta questa state.
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