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      Haec de his hactenus
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      V. S. metterà queste ragioni in bilancia per vedere quanto pesano...
     
     
     
      555.
     
      GALILEO a [GALLANZONE GALLANZONI in Roma].
      Firenze, 16 luglio 1611.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. VII, 1, car. 51-55. - Minuta autografa, ricorretta da GALILEO fors'anche in un tempo alquanto posteriore a quello della stesura della lettera. Sul margine superiore, a sinistra, della car. 51 si legge, scritto a matita di mano di VINCENZIO VIVIANI: "Al Sig. Gallanzone Gallanzoni".
     
      Molto Ill.re Sig.re Osser.mo
     
      Per ubidire al cenno dell'Ill.mo et Rev.mo S. Card.le(400) mio Padrone(401), et satisfare al comandamento di V. S., procurerò di rispondere quanto mi occorre in proposito del contenuto nella(402) lettera scritta al molto R.do Padre Clavio dal S. Lodovico dalle Colombe(403), della quale ella mi ha mandato copia(404); et questo fo io tanto più volentieri, quanto veggo, questo esser l'ultimo refugio di quei filosofi, li quali vorriano pure accomodare le opere della natura alle loro inveterate opinioni(405). Questa nuova introduzione di uno(406) ambiente molto perspicuo intorno al corpo lunare, per riempiere et adequare le sue visibili cavità et eminenze, mi fu, molti mesi sono, scritta dall'Ill.mo S. Marco Velsero d'Augusta, come pensiero di alcuni filosofi di quelle parti; io gli risposi, et forse con quietare et persuadere i suoi autori (non havendo io poi sentito replicare altro): non so quello che mi succederà in Roma, dove questo medesimo concetto trova, come bene ella mi scrive, molti che gli applaudono.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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