Aggiungo di più, che se noi ci volessimo governare(441) in cielo con l'analogia dei nostri corpi elementari, ponendo l'etere omologo alla nostra aria, et il cristallo lunare proporzionato a qualche altro corpo solido et trasparente de i nostri, o sia vetro o gemma; noi veramente non troveremmo appresso di noi diafano alcuno, nè anco l'aqqua stessa più di ogni gioia(442) trasparente, il quale, circondando la terra et alzandosegli intorno sino alle maggiori altezze de i monti, non togliesse, a chi di lontano la riguardasse, il poter(443) vedere tutte le particolari varietà di altezze e bassure, di lumi et di ombre et di qualunque altra cosa che dentro a tale profondità fusse contenuta. Rimirisi, per prova di ciò, da qualche eminenza qual si sia limpidissimo et tranquillo stagno o lago, che, ben che non molte braccia profondo, tutti i segreti del suo letto ci asconde: hor che faria una profondità di dieci o dodicimila braccia? Noi dunque non haviamo, dall'aria et l'etere(444) celeste in poi, cognizione di diafano alcuno il quale oltre una piccola(445) grossezza non impedisca il passaggio alla nostra vista, et forse anco alla illuminazione del sole. Di qual cristallo dunque riempieremo noi le cavità profondissime della [vedi figura luna2.gif], il quale sia così limpido che ci lasci penetrar con l'occhio a distinguere esattamente anco minutissime inegualità? certo, s'io non m'inganno, niente altro che l'istesso tenuissimo et purissimo etere riporre vi si potrà. Et se così è, ragionevolissimamente si può concludere, la [vedi figura luna2.gif] esser indubitatamente di superficie ineguale et montuosa, ma circondata da(446) purissimo et trasparentissimo etere, nella cui profondità ella et gl'altri pianeti sono contenuti.
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