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      Per gratia divina, il mio viaggio è riuscito felicemente per via di Marsiglia, di dove mi sono inviato per terra alla patria, et con questa occasione ho veduto molte città, con mio grande gusto; sì come anco qui ricevo piacere in vedere et avvertire tutte le fabriche et sitti, et ancora qualche usanza a ragion di huomo nuovo et forestiero, in comparatione delle altre città: et veramente parmi che Iddio mi habbia concessa molta gratia, facendomi nascere in questo luoco tanto bello et così dissimile da tutti gli altri, che, per mio giudicio, chi havesse veduto tutto il mondo, trasferendosi poi qui, potrebbe esser certo di vedere molte cose degne e non più vedute. Qui la libertà et la maniera del vivere in ogni stato di persona parmi cosa ammiranda, et forse unica al mondo. Perciò, mentre che io consumo il tempo in pensare a queste cose, creda pure V. S. Ecc.ma che io son corso con l'animo subito alla sua persona, considerando che si sia partita di qua; et le mie considerationi sono tutte fondate sopra il suo et mio interesse.
      Quanto al mio, io non vi trovo rimedio o consolatione sofeciente, perchè dalla absenza alla presenza vi è tropo gran passaggio; et sì come in alcuni gusti, che ella mi intende, pare che con l'imaginatione et con qualche manuale agiuto l'huomo gode in absenza quasi tanto come se fosse presente, non dimeno è impossibile haver il gusto del trattenimento et della conversatione, con altri accidenti i quali sono quasi più essentiali che quell'ultimo diletto che da quasi tutti viene reputato come ultimo fine.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Marsiglia Iddio