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      Orsù, io mi posso ben imaginare di essere con il mio Sig.r Galileo, posso volgermi nella memoria molti de' suoi dolcissimi ragionamenti; ma come è possibile che l'imaginatione mi serva per rapresentarmi et indovinar tante giocondissime novità che nella sua gentilissima conversatione io soleva trarre dalla sua viva voce? Possono forse queste essere compensate da una letteruccia alla settimana, letta da me sì con molto gusto, ma scritta forsi da lui con troppo incommodo? In questo capo adunque, che è fondato sopra l'interesse mio, mi riesce la partenza di V. S. Ecc.ma di inconsolabile et incompensabile(532) dispiacere.
      Quanto poi a' suoi interessi, io mi riporto al suo giudicio, anci al suo senso. Qui lo stipendio et qualche altro suo utile non era, per mio credere, in tutto sprezzabile(533); l'occassione della spesa credo molta poca con assai gusto, et il suo bisogno certo non tanto che dovesse meterla in pensiero di cose nuove, per aventura incerte et dubbiose. La libertà et la monarchia di sè stessa dove potrà trovarla(534) come in Venetia? principalmente havendo li appoggi che haveva V. S. Ecc.ma, i quali ogni giorno, con l'accressimento della età et auttorità de' suoi amici, si faceva più considerabile. V. S. al presente è nella sua nobilissima patria; ma è anco vero che è partita dal luogo dove haveva il suo bene. Serve al presente Prencipe suo naturale, grande, pieno di virtù, giovane di singolar aspettatione; ma qui ella haveva il commando sopra quelli che comandano et governano gli altri, et non haveva a servire se non a sè stessa, quasi monarca dell'universo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Venetia Prencipe