S.r Galileo(544).
Desiderosiss.o di s.laGio. F. Sag.
Fuori: Al molto Ill.re Sig.r Ecc.moIl Sig.r Gal.o Galilei, Mathem.co di S. Alt.a
Firenze.
570.
MATTEO BOTTI a GALILEO in Firenze.
Parigi, 18 agosto 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 33. - Autografa la sottoscrizione.
Molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re mio Oss.mo
Havendo io presentato alla Maestà della Regina(545) lo strumento di V. S., ho fatto vedere a S. Maestà che è meglio assai d'un altro che era venuto prima(546), forse non così ben condizionato. S. M.tà n'ha havuto(547) gran gusto, et si è messa fino a ginocchioni in terra, in presenza mia, per veder meglio la luna. Gli è piaciuto infinitamente, et ha aggradito assai il complimento che io ho fatto in nome di V. S., il quale è stato accompagnato da molte sue lodi, non solamente dalla parte mia, ma dalla parte di S. Maestà ancora, che mostra di conoscere et di stimar V. S. com'ella merita. Et io vorrei poter havere occasione di servirla, come io ho desiderato sempre, et come mi par d'essere in obligo non solamente alla buona volontà che mi ha sempre mostrato, ma ancora alle sue rarissime qualità. Et pregandole da Iddio ogni maggior contento, le bacio con molto affetto le mani.
Di Parigi, li 18 di Agosto 1611.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Monsig.or Bonsi(548) m'ha detto che alla Fleccia, dove è quel grande Studio di Gesuiti, et dove uno de' suoi nipoti ha un di questi strumenti, si è fatto grandi osservationi sopra a quel che V. S. ha scritto in questo proposito, e tutto è stato approvato per verissimo.
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