Ò inteso come con il Pippione(552) la aveva, in casa il Sig.r Nori(553), a venire alle mani, dove egli non è poi comparso. Non so se del passato venisti mai alla dicisione: di grazia, avisatemi; et vi ricordo a venire una volta sola, et poi levarve[....] da torno, et atendere con quelli che sono già famosi e noti al mondo a concorrere, perchè cotesti ucellacci si vogliono far luogho, non per valore propio, ma per la elezione del rivale. Però protestatevi che per una volta farete buono, ma che poi di grazia badi a fare i fatti suoi; et fatela publicha, et non solo colle semplice pratiche, ma principalmente con le buone teorice, acciò poi non vi possino mordere chome fanno, acciò sia manifesto per sodisfazione et degli amici et del Principe; nè gli dar poi più orechia, ma attendere ai suoi studi et a ritrovare i periodi dei quattro Pianeti, sì come fa il Magino, reputando che in questo stia tutto l'onore, et non nella prima scoperta. Ora, avendo sentito, non ò, come amicho e servitore di V. S., volsuto mancare del'obligho mio di darli conto di quello che segue.
Il Sig.r Luca Valerio, la Sig.ra Margerita et quel pretino virtuoso, segretario di Monsignior Dal Borgo, la saluta, cioè il Sig.r Moric[...]; et io con questa le bacio le mani.
Di Roma, il dì 23 di Agosto 1611.
Di V. S. Ecelentissima.
V'ò volsuto scrivere già più volte a V. S, ch'ella di grazia mi faccia le soprascritte semplici, et non di eminenza sopra gli altri, perchè si aquista più tosto delle invidie(554), et in cambio di giovare nuochano.
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