Di V. S. molto Ill.re
Sig.r Galileo mio, io scrivo a V. S. alla carlona, come si suol dire: però V. S. accetti la buona volontà, et creda ch'io le sono serva davero. Al mio Sig.r Nori bascio le mani tanto tanto.
Serva, che la servirà sempre,
Margherita Sarrocchi.
Fuori: Al molto Ill.re S.re et P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Galilei.
580**.
GIO. ANTONIO ROFFENI a [GALILEO in Firenze].
Bologna, 11 settembre 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 213. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.re mio Oss.mo
Parte di Bologna per la volta di queste bande il S.re Fabritio Bartoletti, persona di qualitadi non ordinarie, che a punto è l'anima mia, e degno d'essere amato et veduto volontieri, con il quale intercede stretta amicitia, invechiata con molti anni e commintiata sino dalle fascie. E perchè, mentre egli sta in Bologna, vedolo spesso e godo dell'honorata conversatione, partendo, ancora non posso mancare di accompagnarlo con l'animo, et raccommandarlo ancora con lettere, dove arrivarà, a' padroni miei, nello cui numero tengo lei, et osservola per tale. Appresentarà egli la presente a V. S. Ecc.ma, e mi sarà gratissimo lo vedi volontieri, pregandola quanto posso (valendo molto lei in questa Corte) a procurare che vedi quelle cose che sono degne di essere vedute in Firenze, poichè dessidera sommamente il vedere le cose notabili: di che non dubito punto, sapendo quanto lei ami simili huomini, et ancora quanto sii solita a favorirmi in ogni occasione; assicurandola che, oltre la memoria continua che servarò di questo favore, s'obligarà ancora persona meritevole di ciò. In che non starò estendermi più oltre, havendo di già hauto molti segni della cortesia sua, etc.
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