Pagina (257/834)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Dello S.re Pappazzone non so che dire, se non che si prepara, e comparirà con sattisfatione di chi l'ascolterà: e questa mane siamo stati insieme sino a tre hore, et consultato molte cose sopra il viaggio et altro. Nel resto le vivo quello servitore che sempre, pregandola a porgermi occasione di poterla servire; che per fine gli bacio riverentemente le mani.
     
      Di Bolog.a, il dì 11 di 7mbre 1611.
      Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
      Se.re di cuoreGio. Ant.o Roffeni.
     
     
     
      581*.
     
      FRANCESCO DI JOYEUSE a GALILEO in Firenze.
      Tivoli, 15 settembre 1611.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 63. - Autografa la firma.
     
      Ill. S.re
     
      Io ho gradito l'occhiale che V. S. m'ha mandato, non meno per la bontà sua et bellezza, che per haver appresso di me questo testimonio della sua cortesia. Le ne rendo le gratie ch'io devo; et sicom'ella m'ha non poco obligato, così desidero ch'ella mi porga occasione di mostrarle la grata memoria ch'io son per tenerne, con adoprarmi in suo servitio, ch'io son per farlo altrettanto volentieri, quanto me le offero di cuore. Et le prego dal Signor vero bene.
     
      Di Tivoli, li XV di Sett.re MDCXI.
      Di V. S.
      [S.]r Galileo Galilei.
      Come fratelloIl Car.al de Joyeuse.
     
      Fuori: All'Ill. Sig.reIl S.or Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      582**.
     
      LODOVICO CARDI DA CIGOLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 16 settembre 1611.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 41. - Autografa.
     
      Ecc.mo Sig.r mio,
     
      Volevo scriverli sino per la passata, come il Passigniano, avendo auto da uno amico suo in Venezzia uno ochiale simile a quello di V. S., con il quale dice avere osservato già molte volte nel sole la mattina, al mezzo giorno et la sera; et il figliuolo et il genero dice che la vista non li resiste, [vedi figura 582.gif] nè io mi sono ardito, oltre al non avere auto occasione nè tempo di tentare se la vista mi resiste(603); dove dice il Passigniano, che guarda, et leva l'ochio, et per un pezzetto non vede, ma poi, tornando, vede benissimo et com molta commodità; et che à osservatovi nel sole insino a otto machie, et quando più et quando meno, et in varii aspetti, et quando più scuri, et quando più spenti, quasi come se fussero infusi più o meno(604) nel centro e nel mezzo del corpo luminoso: ma uno imparticolare nerissimo l'à osservato la mattina, come per esempio vederlo in A, il mezzogiorno in B, et la sera in C. Et tre giorni sono, che ero a S.ta Maria Maggiore, mi disse che la mattina avea guardato et ne aveva visti 4 insieme, come nel secondo esempio, et uno, dì sempre detto di sopra, da sè separato, oscurissimo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Pappazzone Bolog Roffeni Firenze Tivoli Sett Galileo Galilei Car Joyeuse Galileo Galilei Firenze Passigniano Venezzia Passigniano Maria Maggiore