Non occorrendomi altro, a V. S. molto Ill.re baccio le mani, offerendomele ad ogni suo commando.
Di Padoa, li 16 Settembre 1611.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
S.re Aff.moFrancesco Duodo.
Fuori: Al molto Ill.re mio Sig.r Oss.moL'Ecc.mo Sig.r Galileo Galilei.
Appresso S. Altezza.
Fiorenza.
584*.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 17 settembre [1611].
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 45. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re et molto Ecc.te S.r Oss.mo
Ho ricevuto et vedo con molto mio gusto i discorsi, che li è piaciuto mandarmi, delle sue difese(607); et ne la ringratio. Conosco con V. S., sì per le raggioni che mi scrive nella sua, come anco per quello ch'io consideravo, ch'ella è sicura a bastanza de' suoi inventi contra qualsivoglia maligno, presso i giusti giudici; però desideravo, ciò fosse anco presso l'ingiusti et l'istessa moltitudine; chè sa bene, quanto questa suol moversi dalle parole di qualche sacentone, et sa quanto i Peripatetici siano poco amici di novità et n'odiino gl'autori. Spero, per quello mi scrive, la sua prestezza non sia per lasciar luoco a giudicio o controversia alcuna. Mi trovo con l'istesso desiderio di godermi la lettione delle sue lettere lunari(608).
Non potei fornir di veder il libro del S.r La Galla(609): intesi mandava a farlo stampar fuori: m'ha pregato invii l'inclusa(610) a V. S. Questi altri Signori studiosi sono con la solita divotione verso di lei, et aspettano le sue opere con grandissimo desiderio. Il S.r Demisiani ha fatto galantissimi epigrammi: però, come l'accennai, conosco che ha di bisogno d'esser stuzicato(611). Sollecito il S.r Porta per una lettera a proposito, et credo haverla presto, se bene la vechiaia lo fa andar un puoco adagio.
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