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      Il S.r Galileo Galilei.
      Fiorenza.
     
     
     
      590*.
     
      SEBASTIANO VENIER a GALILEO in Firenze.
      Venezia, 9 ottobre 1611.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VI, car. 217. - Autografa.
     
      Ill.re et Ecc.mo S.r
     
      È statto superfluo l'ufficio che V. S. Ecc.ma ha fatto meco per non mi haver vedutto nel suo partire di questa città: non tengo conto de certe apparenze con quelli massime che amo di vivo core, come fo la sua persona, la quale può essere certa di havere il medesimo affetto che ho sempre havuto di adoperarmi per suo servicio. Quanto alla voce che la perturba, de qualche condoglienza che d'alcuni se facci de qua per la sua partita, parendole che habbia comesso mancamento almeno de ingratitudine(632), egli è verissimo che in alcuni regna questo concetto, dicendo loro che l'haver V. S. Ecc.ma ottenutto dalla Republica una demostratione insolitissima de stima et de affetto, la doveva persuader a recognoscerla con la continuatione del suo servizio et con qualche altro termine anchora: et a quello che ho detto ben spesso in sua diffesa, che si è retirata per finir alcune sue opere, mi respondono che a Padova haveva tanto ozio, et la sua ettà frescha anchora le suministrava tanto quanto potteva desiderar per questo fine. Ma, S.r Ecc.mo, non si può tenir che cadauno non dica quello le pare. Le posso dire che quelli del governo, et che hanno gran senno, non ne parlano, come se fusse negozio delle Indie, et li suoi amici, tra' quali io non mi contento del secondo loco, si contentano et godono de quello che le torna conto, et haverano gusto che la resolutione le aporti gusto, reputatione et contentezza perfetta.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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