Quanto a me, le replico che son tutto suo, che dandomi occasione de adoperarmi in suo favore, lo vederà dalli effetti chiaramente. In tanto me le raccomando affettuosamente, et le auguro ogni maggior contento.
In Venetia, li 9 Ottobre 1611.
Di V. S. Ill.e et Ecc.ma
Aff.mo per ser.aSebastiano Veniero.
Fuori: All'Ill.re et Ecc.mo S.rIl S.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
591.
MAFFEO BARBERINI a GALILEO in Firenze.
Bologna, 11 ottobre 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 65. - Autografa la firma.
Molto Ill.re Sig.re
Mi dispiace molto che V. S. non fusse in stato da potermi vedere quando io parti' di cotesta città, non perchè reputassi necessaria qualunque dimostratione dell'amorevolezza sua, da me molto ben conosciuta, ma per il male che la sopraprese. Io prego il Signor Iddio che la preservi, poichè gl'huomini(633), come ella è, di gran valore meritano di vivere longo tempo, a benefitio publico; oltre che a ciò mi muove ancora il mio particolare interesse dell'affettione che le porto et le comprobarò sempre, come me le offero con tutto l'animo, ringratiandola dell'offitio che ha passato meco.
Di Bologna, li XI di Ottobre 1611.
Di V. S.
S.r Galileo Galilei.
Come fratello Aff.mo(634)
Il Card.l Barberino.
Fuori: Al molto Ill. Sig.reIl S.r Galileo Galilei.
Firenze.
592**.
GIO. ANTONIO ROFFENI a GALILEO in Firenze.
Bologna, 11 ottobre 1611.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 49. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.re mio Oss.mo
Sono stato in villa, et erano molti giorni che non ero nella città, e per questo non ho potuto rispondere all'ultima sua: hora ringratiola quanto so dello cortese offitio che si compiacque in parole usare con l'amico(635); essendoli stato vietato il poterli, conforme alla sua solita gentilezza, mostrarli l'effetto, fu assai: et ancora io cercarò in sue occasioni far quanto mi si deve.
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