Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 55. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
Molte gratie io rendo a V. S. della cortese risposta che si è contentata di darmi, la qual è del tutto conforme a quanto mi conveniva di aspettare; e m'è piaciuto di esser da V. S. fatto certo, che quantunque non sieno giusti per appunto i luoghi delle Stelle Mediche da lei osservati nel principio dello scoprimento loro, non di meno io n'habbia da vicino tratti i periodi: perchè, quanto al maggior orbe, io era veramente in forse se fosse il suo giro di hore 18, overo di hore 20 in circa, oltre a 16 giorni; ma io m'appigliai alle 20, perchè in giorni 51, ne' quali la stella il fe' tre volte, una mi mostrò le 18 o poco meno, e l'altre due l'hore vinti. E quanto alla retrogradatione, quattro volte la dimostra manifestamente, tre dalla parte occidentale, et una dall'orientale: e però, non essendo così il fatto, bisogna affermare che i luoghi non sieno giusti.
Nel rimanente, debbo dire a V. S. che son ben sempre stato desideroso della notitia di tali stelle e del lor movimento, ma ho anche moderato il mio affetto con la speranza di quello che V. S. sarà per insegnare a tutti. L'occasione però di quell'impresa, che mi veniva dimandata da un Signore grande, e l'haversi ella da presentare ad una Accademia nobile, accompagnata da discorso, mi pose in animo di sapere al presente qualche cosa di più delle dette stelle di quel che se ne sa in comune; e tra per questo, e per poter dissegnare la figura degli orbi, mi assicurai, per la cortesia di V. S., di darne a lei molestia; e poi cercai di trarne i periodi da vicino: i quali venendomi da lei approvati, ho fornita qui la mia operatione; nè io ho già mai pensato di mettermi ad osservare i moti di queste stelle, sì perchè non è opera da me, come perchè, appresso alla diligenza et al sapere di V. S., stimo che non che la mia fatica, che niente vale, ma quella d'ogni perito matematico riuscirebbe se non del tutto vana, almeno soperchia.
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Stelle Mediche Accademia
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