Il Padre Ganberghiera à stampato non so che(767), che l'à lui: non l'ò hauta: forse gnie n'arà mandato: se non l'à auta, et la vole, vedrò d'averla. Lo vidi non è molto, il quale venne improposito ch'ella non debba rispondere a questi can botoli, perchè li impediranno il corso, et che gli aveano nel Collegio recitato non so che problema del moto della terra, il quale a chi era piaciuto et a chi non, e che gli starebbono freschi, però che la gli lasciasse dire.
[vedi figura 651.gif] Il Passigniano(768) fa gran cose e gra' romori e millantamenti, appropiandosi del guardare et del havere scoperto nel sole le machie e le osservazioni; et in oltre mi disse iarsera che à gran cose per le mani, et cor una sua invenzione, qual non mi volse dire, nè ancho al Sig.r Luca, che saperrà dire cose minutissime, et che Giove lo vede montuoso. Vidi bene con il suo ochiale nel dintorno della luna due merlature assai evidenti; et questo fu l'altra notte, quando ella era quasi piena. Imperò me ne à fatto venire voglia d'uno; et ci è qui uno che ne fa venire, et gli ho dato l'ordine, et i Padri Giesuiti me lo scierranno: imperò datemi qualche avertimento, come io ò da fare, haverlo buono da vedere Saturno, il quale dicie il S. Passigniano che i Padri Giesuiti li hanno detto che si vede cor una stella più staccata del'altra, et non eguali(769), come dice V.S.
Circha a quanto già li scrissi, non ò altro da dirli, se non che il Padre Fra Luigi Marraffi di S.a Maria Novella gli è molto servitore, et è qua per servirla, et tal volta ragioniamo di lei; et in un certo ragionamento li sovenne avere letto questo, il quale l'incrudo di sua mano(770): sebene credo lo sappia, gnie ne mando in ogni modo, perchè cita il luogho.
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