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      Tutti questi passati giorni ho ateso a far vedere a questi increduli parte di quelle cose che V. S. scoperse nel cielo, a' quali ho fatto finalmente confessare, il tutto esser vero. Ho poi in un'altra cosa un contrasto grande; et viene da questo. Molti giorni sono, io intesi che il Re d'Inghilterra haveva un moto perpetuo(772), nel quale entro un canale de vetro si move certa acqua, hor alzandosi hor abassandosi, a guisa (dicevasi) del flusso et reflusso del mare. Sopra il che considerando io, caddi in pensiero che questo non fusse altrimenti flusso et reflusso, ma così si dicesse per coprir la vera causa; et la verità fusse che questo moto f[uss]e dalla mutatione del'aria, cioè di caldo et fredo fosse causato, cavando questo dalle speculationi di quelle isperienze del bellicone che V. S. sa: et perciò m'ingegnai di fare anch'io uno di questi moti, et fecilo non come m'era stato dissegnato quel d'Inghilterra, ch'ha il canale rotondo a guisa d'un annello, ma con il canal retto, come V. S. potrà, dal profilo ch'io le mando, vedere:
     
      [vedi figura 652.gif]
     
      dove il cannaletto ab intenderà di vetro, il resto di metallo ben chiuso; nel vaso b sta il liquido, il quale mentre dal constringersi del'aria nel vaso grande chiusa è attratto, sale per lo canale di vetro, et mentre quella si rarefà, scende. Dietro poi al canale ho posta una tavoletta, attraversata con spesse linee ugualmente distanti, con i loro numeri segnate, acciò si possa notare il movimento. L'apertura c nota un picciol pertuggio, acciò l'aria possa subintrare quando il liquido nel vaso b sale per lo canale.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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