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      E gli b. le mani. Dio la guardi.
     
      Dalle Selve, adi 2 d'Aprile 1612.
      Di V.S . molto Ill.re
      Ser.e Aff.moFilippo Salviati.
     
      Fuori: Al molto Ill.re Sig.r mioIl S.r Galileo Galilei, a
      Firenze.
     
     
     
      669**.
     
      LODOVICO CARDI DA CIGOLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 13 aprile 1612.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VII, car. 16. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio,
     
      Quanto alle osservazioni, ne ò fatte delle altre; e quanto alla medesima ora, mi ingegnierò, ma ci sono bene spesso(826) o nuvole che si interpongono, o per qualche mio impedimento che bene spesso non mi vien fatto: chè la mia intenzione sarebbe la mattina e la sera sempre, perchè ci veggo qualche variazione nello istesso giorno in alcune, et altre più giorni vi riconoscho per le stesse. Basta: mi ingegnierò, per quanto io posso, di far quanto la dice.
      Del buono ufizio fatto per me, la ringrazio; et sebene nel dipigniere a frescho io ò bisognio di difesa, mi basta qua che la duri il non aver questo bisognio, tanto che io acomodi un poco la necessità. Quello poi che sogiunse quella sparata, mi pare sia della maniera del G.(827), che la notte le sognia e la mattina le dà fuora per vere, se però la cosa escie di costà; ma se viene di qua, non può essere uscita se non da qualcuno di que' mia persecutori per burlarmi, perchè io non solo non ò scoperto, ma nè ancho fornito; ma son bene a buon termine, et credo questa Pasqua sarò forzato a scoprire tutta la parte di verso la Madonna, la qual cosa mi sarà di giovamento, il veder da basso, per ricoprire poi et per ritoccar, bisogniando.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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