Le mando in una scatola un catalogo de' Lincei: mi farà gratia scrivere il suo nome nel modo ch'ivi vede osservato, al suo luogo, che è immediatamente dopo il S.r Porta per raggion di tempo, per la quale notarà l'anno 1611, che trattammo assieme(835). Ciò fatto me lo rimandarà subito, ritenendosene copia. Mi resta ricordarmi al solito desiderosissimo di servir V. S., et baciarle le mani.
Di Roma, li 4 di Maggio 1612.
Di V. S. molto Ill.re et molto Ecc.te
L'opra Indiana va tuttavia innanzi(836): quelle del Persio(837) son belle, et anco loro non tardaranno troppo a veder la luce. Tutti i Lincei s'affatigano et scrivono: anch'io pongo in carta non so che, che se non servirà ad altro, almeno mostrarà al mondo l'affetto ch'io porto a V. S. et alla stessa verità.
Aff.mo per ser.1a sempreFed.co Cesi, Mar.se di Mont.li
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et molto Ecc.te Sig.r Oss.mo
II Sig.r Galileo Galilei.
Con una scattola.
Firenze.
674**.
BENEDETTO CASTELLI a GALILEO [alle Selve].
Firenze, 8 maggio 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. X, car. 55. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re
Nel negozio della stampa il Sig.r Bastian de' Rossi è tanto diligente, che più non si può desiderare; ma egli stesso reputa per impossibile che questa stampa possa riuscire corretta: e la principalissima cagione è che il stampatore o non sa o non vole legger in piombo. V. S. Ecc.ma però resterà servita in questo, che io, avanti se ne venda copia, rimetterò tutte le correttioni a' loghi suoi; e sarà manco male, già che non si può far altro.
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