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      Il mio Discorso intorno alle cose che stanno sopra l'acqua si va stampando, e ne sono finiti 5 fogli: tra 15 giorni doverà esser finito del tutto, et lo manderò a V. S. Illustrissima et Eccellentissima.
      Col prossim'ordinario le manderò(840) una lettera che scrivo al Signor Marco Velserio in materia delle macchie solari, pregato da S. Signoria di dover dir il parer mio intorno alle 3 lettere mandategli dal finto Apelle, le quali V. S. Ecc. avrà vedute costì in Roma. Circa le quali macchie io finalmente concludo, e credo di poterlo necessariamente dimostrare, che le sono contigue alla superficie del corpo solare, dove esse si generano e si dissolvono continuamente, nella guisa appunto delle nugole intorno alla terra, e dal medesimo sole vengono portate in giro, rivolgendosi egli in sè stesso in un mese lunare con revolutione simile all'altre de i pianeti, cioè da ponente verso levante intorno a i poli dell'eclittica: la quale novità dubito che voglia essere il funerale o più tosto l'estremo et ultimo giuditio della pseudofilosofia, essendosi già veduti segni nelle stelle, nella luna e nel sole; e sto aspettando di sentir scaturire(841) gran cose dal Peripato per mantenimento della immutabilità de i cieli, la quale non so dove potrà essere salvata e celata, già che l'istesso sole ce l'addita con sensate manifestissime esperienze: onde io spero che le montuosità della luna sieno per convertirsi in uno scherzo et in un solletico, rispetto a i flagelli delle nugole, de i vapori e fumosità, che su la faccia stessa del sole si vanno producendo, movendo e dissolvendo continuamente.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





Discorso S. Illustrissima Eccellentissima Signor Marco Velserio S. Signoria Apelle Roma Peripato