Non sarò più longo questa volta. Bacio a V. S. le mani.
Di Roma, li 26 Maggio 1612.
Di V. S. molto Ill.re et molto Ecc.te
Aff.mo per ser.1a sempreFed.co Cesi, Mar.se di Mont.li
Fuori: Al molt'Ill.re et molto Ecc.te Sig.r Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
683.
MARCO WELSER a GALILEO in Firenze.
Augusta, 1o giugno 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. III, T. X, car. 5. - Autografa. Cfr. Vol. V, pag. 114-115 [Edizione Nazionale].
Molto Ill.e et Ecc.mo S.or Oss.mo
Grossa usura paga V. S. per dilatione di poco tempo, mandandomi in risposta di poche righe di lettera sì copioso et diffuso discorso(861). Lo lessi, anzi, posso dire, lo divorai, con gusto pari all'appetito et desiderio che ne haveva; et le affermo che mi servì d'allevamento d'una lunga et dolorosa indispositione che mi travaglia straordinariamente nella coscia sinistra, non havendo sin hora gli medici saputo trovarvi efficace rimedio, anzi havendomi detto uno de' principali d'essi in termini molto chiari, che gli primi della professione havevan lasciato scritto di questo male: Alii aegre curantur, alii omnino non curantur: di che conviene rimettersi alla paterna dispositione della bontà di Dio: Dominus est; faciat quod est bonum in oculis suis. Ma troppo mi diffondo in materia maniconica. Torno a dire che il discorso mi fu charo sopra modo, et, per quel poco ch'io posso discernere in questo proposito, mi pare scritto con sì buone et fondate ragioni, spiegate modestissimamente, che Apelle(862), con tutto che V. S. contradica per il più la sua opinione, se ne debbe stimar honorato molto.
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