Molto Ill.re et Ecc. S.r mio Oss.mo
Non potrebbe credere V.S. il gran gusto ch'ho sentito in leggere l'ultima lettera di V. S., poichè n'ero bramosissimo per esserne stato digiuno tanto tempo dubitando senz'altro che ciò avvenisse per qualche sua corporale indispositione, di che sentivo grandissimo travaglio. Lodato il Signore del notabile miglioramento che V. S. ha fatto: spero nella divina Sua bontà che con le prime haverò aviso ch'ella sia perfettamente risanata.
Dal Cl.mo S.r G. Fr.co Sagredo ho havuto, insieme con la lettera, anco la scrittura che V. S. ha scritto al S.r Velsero intorno alle macchie solari, ciò è copia di quella; la quale lessi subito con grandissima avidità, per esser materia molto curiosa. L'ho poi data a leggere a questi nostri amici, sì che adesso va prae manibus con molto lor gusto: andarò poi raccogliendo l'opinioni loro, che con altre mie più distintamente le scriverò. Intanto le dico ch'ella con tal sua scrittura ha eccitato gran contrasti in queste librarie fra questi filosofi; uno de' quali, che l'ha veduta, disse al S.r Cremonino ch'io volevo mostrarla anco a S. E., a che rispose: Io non la voglio vedere. Dubita pure che V. S. gli infraschi il cervello, e sia necessitato a non prestar quella pienezza di fede alla sua filosofia come sinhora ha fatto. Il suo libro De caelo(884) ancora non s'è incominciato a stampare: subito che sia stampato, procurerò che V. S. sia de' primi ad haverlo, se bene meriterebbe che ella facesse l'honore alle cose sue, che egli fa a quelle di V. S.
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Sagredo Velsero Cremonino
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