Et quanto alle macchie solari et a quello ch'ella ne discorre, veggo parimente che tocca cose nuove e curiose con molto buoni fondamenti, et ch'ella è arrivata col suo raro ingegno a quella cognitione che in sì breve tempo di osservatione si può havere; e certo è che l'opinione reprobata da V. S., al parer mio, per le considerationi che V. S. ne adduce, non è subsistente. Ho letto e considerato il tutto con mio grandissimo diletto, e starò aspettando la replica che V. S. fa in questo proposito, per cavarne dupplicato piacere. Et fra tanto rendendole gratie infinite di quanto si compiace di participarmi, le ne resto con obligatione et le rimando le dette tre lettere(900); et prego che Dio Nostro Signore la feliciti.
Di Bologna, li 13 di Giugno 1612.
Di V. SS.r Galileo Galilei. Firenze.
Come fratello Aff.mo(901)
Il Card.1 Barberino.
Fuori: Al molt'Ill.re Sig.reIl S.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
698*.
GALILEO [a FERDINANDO GONZAGA in Roma].
Firenze, 15 giugno 1612.
Arch. Gonzaga in Mantova. Autografi. - Autografa.
Ill.mo e R.mo Sig.e e P.ron Colen.mo
Si compiaqque il Ser.mo Gran Duca mio Signore di comandarmi che io mettessi in carta le mie ragioni intorno a certa disputa che cadde alcuni mesi fa tra certi litterati di questa città e me, della quale anco incidentemente V. S. Ill.ma e R.ma ne intese alcune cose una mattina alla tavola del Gran Duca(902): et essendosi pur hora finito di stampare tal mio Discorso, mi è parso mio debito d'inviarne una copia a V. S. Ill.ma et R.ma, non senza speranza di guadagnarmi il suo assenso, se mai accaderà che ella mi honori di dargli una vista; il che reputerò mia somma ventura e favore, come, e molto più, se ella mi degnerà di qualche suo comandamento, vivendogli io humilissimo servitore.
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