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      Però se per l'avenire V. S. Ecc.ma ne facesse anticipatamente di quattro o ver sei settimane, mi farà gratia mandarmene copia subito, perchè metterei ancora all'ordine buoni stromenti.
      Degli occhiali che ella desidera, ne farò la provisione per la prossima posta. Quanto alle imperfettione che ella mi scrive essere in tutti i vetri, è molto tempo che è stata avvertita, ma non s'è trovato il modo di far meglio: pure vi penserò un poco insieme con questi artifici.
      Già che ella non vuole significarmi la sua opinione circa il modo che si fa la vista, almeno la prego scriver la volgata per modo historico senza dimostrationi, ma però in modo che io, che sono grosso molto, la possi intendere.
      Io non so se ella habbia veduto un trattatello dell'arcivescovo di Spalatro(910) circa l'occhiale. Se costì non si trova, m'avisi, chè le ne manderò uno subito, perchè mi serebbe caro intender il giuditio di V. S. sopra esso trattato.
      Haverò a singolar favore che mi avisi delle osservationi che si possono fare in proposito della vista, perchè queste mi apriranno la strada a conoscer la verità et mi daranno cuore di dirle il mio senso, sebene fin qua riprobatissimo dal S.r Mula et da Maestro Paolo.
      In gratia mi ami et si raccordi di me; et col rispondermi sopra le cose proposte, seben con qualche incommodo, si contenti che la godi lontana, già che i Pianeti Medicei mi vietano poterla goder davvicino. Et per fine le baccio la mano, pregandole dal Signor Dio sanità.
     
      In V.a, a 16 Giugno 1612.
      Di V. S. Ecc.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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