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      Con qual fine me le offero di core.
     
      Di Roma, il dì 6 di Luglio 1612.
      Di V. S.
      S. Galileo Galilei.
      Come fratello Aff.mo(946)
      Il Card.l Capponi.
     
      Fuori: All'Ill.re e molto Ecc.te Sigre
      Il Sig.r Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      722*
     
      FRANCESCO MARIA DEL MONTE a GALILEO in Firenze.
      Roma, 6 luglio 1612.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 90. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Ill. Sig.or
     
      Ho letto con avidità il Discorso mandatomi ultimamente da V. S., e ne ho havuto grandissimo gusto, sì per la dottrina di che tutto è pieno, come per molte belle esperienze che vi sono sparse, et che a me erano ignote. In somma è opera degna dell'ingegno di V. S. Io la ringratio di questo dono, il quale stimo anco particolarmente per l'amorevolezza ch'ella mi conserva. Et offerendomele in ogni sua occorrenza, di core la saluto.
     
      Di Roma, a' 6 di Luglio 1612.
      Di V. S. I.
      S.or Galileo Galilei.
      Come fratelloIl Card.le Dal Monte.
     
      Fuori: All'Ill. Sig.orIl Sig.or Galileo Galilei.
      Fiorenza.
     
     
      723.
     
      CARLO CONTI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 7 luglio 1612.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 94. - Autografi il poscritto e la firma.
     
      Ill.re et molto Ecc.te Sig.re
     
      Le questione mosse da V. S. nel suo libro sono molto belle et curiose, fondate in assai ferme ragione et esperienze certe: però, come sono le cose nove, non vi mancaranno impugnatori, quali spero serviranno solo a fare più chiaro l'ingegno di V. S., et la verità più certa.
      In quanto poi a quello che me rechiede, se la Scrittura Sacra favorisca a' principii de Aristotele intorno la constitutione dell'universo; se V. S. parla dell'incorrottibilità del cielo, come pare che accenni nella sua, dicendo scoprirse ogni giorno nove cose nel cielo, le respondo non essere dubbio alcuno che la Scrittura non favorisce ad Aristotele, anzi più tosto alla sentenza contraria, sì che fu comune opinione de' Padri che il cielo fosse corruttibile.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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