Nondimeno Diego Stunica(949), sopra il nono capo di Giob, al versetto 6°, dice essere più conforme alla Scrittura moversi la terra, ancor che comunemente la sua interpretatione non sia seguita. Che è quello si è potu[to] trovare fin hora in questo proposito; se bene quando V. S. desideri di havere altra chiarezza d'altri luoghi della Scrittura, me lo avisi, chè gli lo mandarò.
Et quanto a quelle macchie negre che V. S. vede nel sole, ho voluto mandarle copia(950) di quanto si trova scritto in un libro non comune, dal quale si ricava che sono stelle che lo girano. Et rengratiando V. S. della parte che ha voluto darne de questa sua nobile fatiga, fo fine, et me le raccomando di cuore.
Di Roma, li 7 di Luglio 1612.
Mio fratello(951) è a Parma, et presto doverà esser a Roma, et gli farò parte del libro, che, come parto del suo ingegno et dottrina, gli apportarà molto gusto.
S.r Galileo Galilei.
Al piacere di V. S.
Il Car.l Conti.
Fuori: All'Ill.re et molto Ecc.te Sig.reIl S.or Galileo Galilei.
Firenze.
724.
GIO. FRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 7 luglio 1612.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. VIII, car. 123. - Autografe le lin. 33-39 [Edizione Nazionale].
Molt'Ill.e et Ecc.mo S.r
Io credo che quando si volesse stare sopra il rigore dello statuto, saressimo ambedue incorsi nella pena(952), perchè, se non mi inganno, habbiamo uno et l'altro trascorsa una settimana senza scriversi; però conviensi usare per questa prima volta clemenza, con espressa legge di radoppiare per l'avenire la pena al transgressore.
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