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      Nè stimo sopra a ciò la risposta d'alcuni, che questo venghi dalla mistione di exalatione, perchè ciò saria causa di gravità, essendo la exalatione terrestre e però mista, causando gravità, come si vede in tutti minerali, et in particolare nel piombo.
      Quanto al resto, che la figura non sia causa di far stare a galla, stimo vero tutto quanto V. S. scrive, e credo sia mente d'Aristotele, quantunque pare che affirme il contrario nel 4 del Cielo, al capitolo ultimo. E che questo sia vero, lo racoglio dalle parole d'Aristotele da V. S. citate(960), dove dice che le figure non son causa di moto sinpliciter, ciò è assolutamente, al'in giù o vero al'in su, ma ben di più veloce o più tardo, le quali parole manifestamente escludono questa conseguenza, ciò è che per alcuna figura restino le cose gravi di andar al fondo; poichè se le figure non son causa de levitare o stare a galla, che è l'istesso, come Aristotele qui dice, talchè le figure non son causa de inpedire che le cose gravi in spetie non vadino al fondo; e benchè Aristotele par che dichi contra, assignando la latitudine o figura piatta causa al ferro o piombo di non discendere, tutta volta credo non dica questo esser causa principale, ma accessoria. E che sia ciò vero, lo racolgo da questo, ciò è che presupposto siano doi corpi de la stessa gravità in specie, ma pochissimo gravi di gravità assoluta, messi in una bona quantità d'acqua, se saranno di diversa figura, quello che sarà di figura largha si tuffarà più diffìcilmente, e quello di figura stretta più facilmente; e tutto ciò, perchè la figura piana divide meno la superficie dell'acqua, la quale, benchè di corpo humido e cedente, tutta volta è di corpo continuo e che resiste al men grave, e quello di figura più stretta divide più facilmente il continuo de l'acqua, in modo che, sommerso, sempre vien più aiutato dalla gravità del'acqua che lo sommerge e lo manda al'in giù, come le cose che vanno a galla sempre venghono aiutate dalle parti più gravi di essa acqua, che non solo resistono, ma sospingono al'insù, come da V. S. dottissimamente vien dimostrato: tal che giudico l'opinione di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma non discordar dalla verità nè da Aristotele, se però malamente non ho inteso la mente di V. S. Havrò sommamente caro intender la solutione dell'argumenti d'Aristotele, nei quali prova la legiereza come qualità positiva nelli elementi e toglie la pulsione, e la confirmatione della positione de li antichi.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XI. Carteggio 1611-1613
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 834

   





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